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Finalità e Obiettivi

Le motivazioni dell'intervento

Finalità e motivazioni

La Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig” o malattia di “Charcot”, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. Generalmente si ammalano di SLA le persone adulte di età superiore ai 20 anni, di entrambi i sessi, con maggiore frequenza dopo i 50 anni. In Italia si manifestano, in media, tre casi al giorno e si contano circa sei ammalati ogni 100.000 abitanti.

La principale finalità del progetto è garantire un sostegno concreto ai familiari caregiver di persone affette da SLA attraverso l’offerta di spazi socio-psicologici di incontro, confronto e condivisione, in modo da favorire una relazione d’aiuto e la costruzione di una solidarietà self-help.

Sono ormai molteplici gli studi che evidenziano che il caregiver deve farsi carico di innumerevoli criticità, come:

  • la comunicazione inadeguata e tardiva della diagnosi;
  • la scarsa informazione sulla malattia stessa;
  • l’assenza di presa in carico fin quando la diagnosi non è dichiarata;
  • la mancanza di sostegno psicologico al nucleo familiare;
  • l’assenza di assistenza pre e post tracheostomia;
  • la scarsità di operatori qualificati e di controllo sulla qualità delle cure domiciliari;
  • la difficile gestione dell’assistito.

Partendo da tali assunzioni, il progetto intende:

  • dotare i familiari di competenze specifiche e conoscenze idonee per meglio affrontare i disagi legati alla SLA. Questa finalità trova motivazione nella convinzione che sia necessario diffondere maggiormente la conoscenza delle problematiche connesse alla malattia, promuovere la tutela dei malati, qualificarne l’assistenza e le cure, garantendo una migliore qualità della vita sia a loro che ai familiari caregiver;
  • contrastare  il senso di isolamento di questi ultimi che troppe volte si rinchiudono in atteggiamenti dignitosi ma sconfortati. Allo scopo, si intende realizzare azioni che conferiscano  loro  visibilità e presenza nella comunità, una presenza da sostenere con la solidarietà e la comprensione;
  • fare in modo che le famiglie gravate dall’oneroso compito di cura non siano più soltanto portatori di bisogni e di domande. Esse, infatti, vogliono e devono maturare consapevolezza e fungere da risorsa per il territorio, in un’ottica di promozione di un approccio di condivisione, di sostegno, di interazione e di sussidiarietà.

Le finalità di cui sopra saranno perseguite attraverso:

  • l’organizzazione di gruppi di auto-aiuto fondati sulla narrazione guidata;
  • l’erogazione di prestazioni domiciliari di sollievo;
  • la realizzazione di attività di ricerca e documentazione;
  • l’organizzazione di eventi di educazione terapeutica.

Obiettivi generali e specifici

In linea di massima il progetto intende realizzare una serie di interventi che supportino i caregiver dei malati affetti da SLA nel loro difficile compito di cura avviando la costruzione di una rete solidale che li sorregga e fornendo informazioni, sostegno psicologico e prestazioni di sollievo individualizzate.

Gli obiettivi generali dell’intervento progettuale sono:

  • promozione del rafforzamento della padronanza e delle competenze utili ad assolvere ai compiti di assistenza;
  • offerta di momenti di ascolto e confronto, di condivisione ed elaborazione dei propri vissuti basati sulla reciprocità, sulla parità e la mutualità;
  • contrasto all’isolamento socio-relazionale dei caregivers;
  • sensibilizzazione della comunità locale attraverso la promozione di reti solidali di mutu-aiuto;
  • concretizzazione di interventi individualizzati di sollievo.

Gli obiettivi specifici, invece, sono riconducibili a:

  • fornire ai caregiver informazioni che li aiutino ad orientarsi nella difficile gestione della malattia;
  • sostenerli tecnicamente nella ricerca di risposte adeguate ai bisogni complessi di cui sono portatrici;
  • assicurare loro un tempo di sollievo e di cura di sé mediante l’attuazione di interventi individualizzati e la costruzione di reti solidali;
  • offrire sostegno psicologico attraverso l’organizzazione di gruppi di auto-aiuto;
  • promuovere processi di empowerment individuale e sociale, inteso come capacità di intervenire attivamente sulla propria vita operando una corretta analisi della realtà e delle possibilità che la stessa offre;
  • agevolare  la presa di coscienza del territorio circa le problematiche legate al caregiving informale dei malati di SLA;
  • attuare azioni di documentazione e diffusione di dati, materiali e buone prassi sulle tematiche connesse all’intervento progettuale.

Tutti questi obiettivi, generali e specifici, tendono a stimolare una presa in carico globale delle problematiche del target, spronando le agenzie del caregiving formale ad un’acquisizione di coscienza non più rinviabile. In questo senso, gli interventi progettati potranno contribuire a porre maggiore attenzione nella programmazione socio-sanitaria locale ai bisogni e alle esigenze di questo target, promuovendone la partecipazione attiva al processo di programmazione negoziata previsto e sancito dalla legge quadro 328/2000 e reiterato dalla legge regionale 11/2007, realizzando concretamente il principio di sussidiarietà orizzontale di cui il sistema sociale regionale vanta l’importanza.

Solo in questo modo le azioni perderanno la propria dimensione di temporaneità e potranno trasformarsi in servizi duraturi e stabili.