Go to Top

Monitoraggio e valutazione

Garanzia di trasparenza

II sistema di monitoraggio delle attività rileverà costantemente informazioni utili a “fare memoria” del lavoro svolto, assolvendo così ad una funzione di accountability (ovvero di garanzia di trasparenza) e di raccolta di dati indispensabili per una valutazione processuale che: ex ante, sarà effettuata mediante la realizzazione di focus groups e la somministrazione di questionari sui bisogni, sulle aspettative e sui profili dei destinatari, al fine di definire gli standard operativi; in itinere, mirerà a comprendere l’andamento delle attività, in modo da apportare eventuali correttivi a causa di errori di progettazione o modificazioni del contesto; ex post, infine, si declinerà rispetto a esiti, risultati e impatto.

II sistema consentirà un monitoraggio:

  • quantitativo, ovvero fisico, che garantirà il conseguimento degli obiettivi prefissati, mirando a un controllo dei processi di programmazione e di attuazione delle iniziative;
  • qualitativo che si sostanzierà nell’individuazione degli aspetti eminentemente contenutistici delle azioni finanziate e in attività di informazione al pubblico.

Di seguito, si riportano gli strumenti impiegati:

  1. scheda personale per ciascun caregiver (cartacea e digitale) – raccoglierà dati anagrafici e  informazioni relative a titolo di studio, occupazione, interessi e rete relazionale;
  2. scheda del personale – conterrà dati socio anagrafici e titoli culturali ed esperienziali;
  3. registro delle presenze dei destinatari agli eventi programmati – rileverà le frequenze in modo da poterne stabilire il livello di assiduità;
  4. registro del personale – rileverà le presenze del personale di front office e back office;
  5. scheda sintetica di progetto – racchiuderà indicatori di efficacia ed efficienza progettuale;
  6. contatore del sito web – monitorerà le statistiche sugli accessi al sito web e alla piattaforma interattiva.

Ulteriori informazioni saranno ottenute mediante una costante osservazione partecipe delle attività svolte. Questa permetterà di registrare tutti gli aspetti salienti emersi utili ad applicare eventuali correttivi operativi. Tali registrazioni confluiranno in un diario di bordo costantemente aggiornato.

La valutazione delle azioni progettuali sarà effettuata in due fasi:

  • in itinere, per comprendere l’andamento delle attività, in modo da apportare eventuali correttivi a causa di errori di progettazione o modificazioni del contesto;
  • ex post, declinandola rispetto a esiti, risultati e impatto.

Rispetto alla valutazione in itinere, gli interventi saranno rivisti alla luce dei seguenti criteri:

  • efficacia – grado di raggiungimento degli obiettivi prestabiliti;
  • efficienza – ottimizzazione delle risorse;
  • coerenza, da un lato, tra proposte, strategie e target e, dall’altro, tra budget disponibile e gestione dei fondi;
  • pertinenza delle metodologie impiegate.

La formulazione di un giudizio ex post sui risultati raggiunti, invece, si otterrà mediante un’analisi delle performance che permetterà di:

  • segnalare anomalie nell’organizzazione del lavoro;
  • stimolare al miglioramento degli assetti gestionali ed organizzativi;
  • verificare quanto si è realizzato a fronte di quanto programmato.

Di seguito si articola la descrizione delle fasi in itinere ed ex post.

Valutazione in itinere:

  1. somministrazione bimestrale di questionari per la rilevazione del grado di soddisfazione (ad operatori e caregivers);
  2. compilazione di un diario di bordo da parte del personale;
  3. aggiornamento bimestrale delle schede di verifica del progetto;
  4. raccolta e analisi di eventuali segnalazioni;
  5. riunioni periodiche di raccordo tra interne (d’èquipe) ed esterne (con i soggetti coinvolti nell’intervento);
  6. somministrazione del Caregiver Burden Inventory (CBI) e del Profile Of Mood State (POMS).

Valutazione ex post:

  1. somministrazione di un questionario sul livello di soddisfazione complessivo rispetto al servizio (ad operatori, caregivers e partners);
  2. analisi costi-benefici;
  3. analisi dei risultati ottenuti in relazione alle attività svolte;
  4. somministrazione del Caregiver Burden Inventory (CBI) e del Profile Of Mood State (POMS); 5. realizzazione di focus groups per riflettere sul percorso attuato.

Di seguito si elencano gli strumenti di valutazione utilizzati:

  1. questionario di soddisfazione – richiederà giudizi, da esprimere mediante scaling, su aspetti tecnici, organizzativi e relazionali delle attività;
  2. Caregiver Burden Inventory (CBI)  – valuterà l’impatto sperimentato dal caregiver (fardello di difficoltà) mediante items suddivisi in cinque sezioni: carico oggettivo, carico psicologico, carico fisico, carico sociale, carico emotivo;
  3. Profile Of Mood State (POMS) – contribuirà all’identificazione e alla quantificazione di stati affettivi particolari. Esso misura sei fattori e altrettanti stati dell’umore, dalla tensione ansiosa alla depressione e al senso di disorientamento. Il test consiste di 58 aggettivi che definiscono 6 diversi fattori: Tensione – Ansia (fattore T), Depressione – Avvilimento (fattore D), Aggressività – Rabbia (fattore A), Vigore – Attività (fattore V), Stanchezza – Indolenza (fattore S), Confusione – Sconcerto (fattore C). I soggetti devono scegliere l’intensità con la quale hanno risentito di quel particolare stato dell’umore nell’ultima settimana, cosa che permette di valutare le reazioni tipiche del soggetto su un lasso di tempo abbastanza lungo, ma non troppo da impedire di evidenziare cambiamenti dovuti ad una terapia in atto.

Gli indicatori di valutazione degli esiti del progetto sono:

  • livello di efficacia complessiva;
  • grado di accessibilità e fruibilità degli interventi;
  • n. frequentanti assidui/totale utenti;
  • compattezza ed estensione della rete territoriale attivata;
  • grado di soddisfazione degli utenti e degli organismi collaborativi;
  • livello di pubblicizzazione delle attività;
  • livello di diffusione dei risultati progettuali;
  • livello di acquisizione di competenze e conoscenze;
  • livello di efficienza dell’intervento;
  • livello di riduzione del caregiver burden;
  • n. incontri con esperti realizzati/n. incontri programmati;
  • n. gruppi di auto-aiuto realizzati/ n. programmato;
  • livello di competenza comunicativa raggiunto;
  • copy skills acquisite;
  • n. ore di prestazioni domiciliari erogate;
  • n. accessi allo sportello di counselling